Questo agosto non ci ha dato tregua, inutile dire che si stava bene solo coi condizionatori accesi. In casa, in ufficio, dal medico, in ospedale l’unico modo per abbassare la temperatura era accendere i condizionatori.
Ovviamente non tutti sanno che ci sono delle regole per utilizzare questi strumenti al meglio, sia per un maggior comfort termico, sia per un maggior risparmio energetico. Noi di Arieggiare ne abbiamo già discusso abbondantemente (vedi qui).
Un articolo interessante a tal proposito lo troviamo su https://valori.it/ dove emergono dei dati impressionanti: “ogni 100 kw di domanda di energia elettrica, 17 se ne vanno per far funzionare gli impianti di condizionamento dell’aria e di raffreddamento”.
Attenzione dunque, continuando con queste modalità entro il 2060 la domanda energetica per il raffrescamento supererà quella per riscaldarsi.
Un cane che si morde la coda
L’analisi emerge dal Global Opportunity Report 2018, la nuova edizione dell’annuale studio condotto a livello mondiale dal Global Compact delle Nazioni Unite, da DNV GL – Business Assurance, e da Sustainia.
Nel rapporto si evidenzia il rischio di un circolo vizioso: la domanda di raffrescamento cresce, creando ulteriore margine per l’aumento del riscaldamento globale. Vogliamo “rinfrescarci” e, paradossalmente, ci “riscaldiamo” ancora di più.
In questo mercato, un polo importante della domanda di raffrescamento globale è, già oggi, costituita dai data center, centri di immagazzinamento dei big data densi di tecnologia che, nel processare l’enorme mole di informazioni, genera una altrettanto ingente mole di calore.
I data center richiedono rilevanti masse di refrigeramento: il mercato del raffrescamento di questo tipo di edifici aumenterà di più di 14 miliardi di dollari entro il 2021.
La tecnologia ci salverà
Le tecnologie di raffrescamento ad oggi più comuni e diffuse sono per la maggior parte sorpassate e fortemente inquinanti.
Le più recenti innovazioni tecnologiche nel campo permettono di consumare dal 30 al 90% in meno rispetto all’aria condizionata tradizionale. Interessante, ad esempio, l’utilizzo dell’energia solare termodinamica, che sfrutta l’energia solare per il raffrescamento degli edifici. Impianti di questo tipo sono già diffusi in città come Vienna e Copenaghen.