Cos’è l’amianto?
L’amianto è una delle fibre naturali che ha creato nel corso degli anni moltissime malattie polmonari e molte morti. “Amianto” è un termine generico che include un gruppo di silicati (minerali contenenti silicio) in forma fibrosa, estremamente resistenti al calore, all’umidità e agli agenti chimici. Il termine amianto ed il termine asbesto sono sinonimi e vengono utilizzati indifferentemente. Questo minerale fibroso si divide fondamentalmente in due gruppi principali in funzione della struttura cristallina:
- Le fibre anfiboliche sono di forma lineare e penetrano raggiungono facilmente le basse vie respiratorie, fino agli alveoli polmonari. Tra queste la crocidolite (“amianto blu”) è la più corta e pertanto è la più pericolosa in assoluto.
- Le fibre serpentine si presentano con una struttura a strato o a foglio e di più difficile respirabilità in quanto sono più facilmente intercettate dai bronchi e bronchioli. Il crisotilo (“amianto bianco”) rappresenta circa il 95% di tutto l’amianto estratto nel mondo.
L’amianto è normalmente presente in natura unito alla rocia. Da questa roccia, le fibre di amianto vengono asportate in successive frantumazioni. L‘ampio impiego che ha trovato l’amianto in edilizia, soprattutto come isolante termico ed isolante acustico, è dovuto alle sue ottime caratteristiche, chimiche e meccaniche, la resistenza agli agenti chimici e biologici, la non infiammabilità e flessibilità.
Da anni la legge n. 257 del 27/03/1992 vieta l’utilizzo di questo materiale in quanto si è rivelato estremamente nocivo per l’uomo.
Quali sono le principali fonti dell’amianto?
L’amianto ha avuto largo impiego nell’edilizia, nell’industria, nei prodotti di uso domestico e nei mezzi di trasporto.
Nell’edilizia ebbe moltissimi utilizzi:
- pannelli per controsoffitto
- coperture in forma di lastre e panneli
- coibentazione di tubazioni, condotte aria, serbatoi, canne fumarie (cementoamianto)
- rivestimento di strutture metalliche e travature come materiale a stpruzzo
- Come materiale spruzzato per il rivestimento di strutture metalliche e travature.
- intonaci
- come pavimentazioni costruiti da vinil-amianto (in cui è mescolato a resine sintetiche) e come sottofondo di questi pavimenti.
Nei prodotti di largo uso domestico come ad esempio:
- nelle coibentazione di alcuni elettrodomestici (ad es. asciugacapelli, forni e stufe, ferri da stiro).
- Nei guanti imbottiti da forno.
- Nei teli per ricoprire le assi da stiro.
- Negli elementi frangi-fiamma.
- Nelle protezione degli impianti di riscaldamento.
- come isolanti negli sportelli delle caldaie.
- Nelle tende oscuranti e ignifughe.
Nell’industria è stato usato:
- Come materia prima per quanto abbiamo visto sopra
- Come isolante termico estremamente performante nei cicli industriali ad alte e basse temperature.
- Come materiale fonoassorbente.
Nei mezzi di trasporto è stato impiegato:
- Nella coibentazione di treni, navi e autobus.
- Nei freni e nelle frizioni.
- Negli schermi parafiamma.
- Nelle guarnizioni.
Il materiale costituito da amianto, se integro, non è pericoloso. Quando i materili contenti aminto, invece, rilasciano fibre risultano pericolosi. Le fonti di esposizione all’amianto negli ambienti indoor sono, quindi, moltissimi.
Quali sono gli effetti sulla salute?
L’esposizione alle fibre di amianto provoca gravi malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e alle membrane sierose, principalmente la pleura e il peritoneo (mesoteliomi). Sono decorsi assai subdoli in quanto la malattia insorge anche a distanza di molti anni dall’esposizione: in media da 10 a 15 per l’asbestosi ad anche da 20 a 40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma.
L’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) classifica ormai da tempo l’amianto come sostanza cancerogena.
Cosa fare in presenza di amianto?
E’ estremamente importante monitorare l’eventuale presenza di amianto in casa e dopo averlo eventulmente individuato, è importantissimo verificarne lo stato di conservazione: infatti, se l’amianto non rilascia fibre, tecnicamente non è pericoloso anche se rimane un rischio potenziale.
Verificare i capitolati d’opera con l’ASL potrebbe essere un buon punto di partenza. Non sempre però questi documenti sono ancora reperibili.
Una valutazione dell’effettiva presenza di fibre di amianto nell’ambiente è possibile solo mediante un metodo che permette il riconoscimento della tipologia minerale delle fibre, cioè la tecnica della dispersione cromatica o microscopica elettronica analitica.
Se si individuano materiali contenenti asbesto, è necessario mettere in campo un attento programma di controlli periodici e di manutenzioni che devono essere realizzati da personale specializzato e dovutamento formato. Se il materiale fibroso è deteriorato e perciò rilascia fibre in ambiente, è necessario richiedere un intervento di bonifica.
Le tecniche di bonifica previste dal D.M.6/9/94 sono: la rimozione, l’incapsulamento ed il confinamento.
La gestione dell’amianto va eseguita da ditte specializzate e autorizzate per garantire che le procedure avvengano secondo quanto stabilito dalla legge.