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Biossido di zolfo

Cos’è il biossido di zolfo?
L’anidride solforosa – SO2 – cioè il biossido di zolfo è un gas senza colore, irritante, non infiammabile, molto solubile in acqua e dall’odore pungente. Durante i processi di combustione di sostanze che contengono zolfo, lo stesso si può ossidare e creare il biossido di zolfo: come impurezza è presente ad esempio i combustibili fossili come ad esempio il carbone ed il gas naturale.

Essendo più pesante dell’aria tende a stratificarsi a terra. Il biossido di zolfo merita di essere menzionato anche come colpevole, insieme al biossido di azoto, del fenomeno delle piogge acide.

Quali sono le principali fonti del biossido di zolfo?
gas-naturaleIn casa la concentrazione di biossido di zolfo è direttamente dipende dalla presenza di sorgenti interne come stufe, forni, impianti di riscaldamento a gas e a cherosene e al fumo di tabacco.
In ambiente outdoor, le emissioni di biossido di zolfo sono principalmente dovute ai processi industriali di combustione dei combustibili fossili e liquidi quali carbone, petrolio, gasolio. Sono rilevanti anche le emissioni dai processi di produzione dell’acido solforico, dalla lavorazione di molte materie plastiche, dalla desolforazione dei gas naturali, dall’arrostimento delle piriti e dall’incenerimento dei rifiuti. In Italia nel 2001 l’emissione di ossidi di zolfo è approssimativamente dovuta per il 60% ai processi di combustione, energetici e dell’industria di trasformazione, per il 23% ai processi industriali, per il 17% ad altre sorgenti.

Quali sono gli effetti sulla salute?
inquinanti-chimici-indoorA basse concentrazioni gli effetti del biossido di zolfo sono principalmente legati a patologie dell’apparato respiratorio come bronchiti, asma e tracheiti ed alle irritazioni della pelle, degli occhi e delle mucose. Esposizioni brevi ma ad alte concentrazioni possono provocare inoltre aumento del ritmo respiratorio e del battito cardiaco, irritazioni agli occhi, naso e gola.

Come ridurre l’esposizione al biossido di zolfo?
E’ importante verificare il grado di efficienza dei fornelli, delle caldaie e di tutti gli apparecchi a gas presenti in casa e sottoporli a regolare manutenzione, oltre che a collocarli in ambienti ben arieggiati.

È buona norma arieggiare gli ambienti chiusi di casa.

La strategia di ventilazione degli ambienti è molto importante ed aprire le finestre comporta alcuni svantaggi:

  • buttare dalla finestra il calore della casa prodotto da sistema di riscldamento
  • l’azione di arieggire casa deve essere costante durante il giorno e la notte, invece solitamente siamo a casa solo la sera, la notte e la mattina presto in quanto per la giornata siamo al lavoro
  • portare in casa aria si ricca di ossigeno ma anche ricchissima di molti inquinanti aerodispersi
  • ricambiare l’aria in modo discontinuo, solo quando apriamo le finestre!

Arieggiare è importantissimo per diluire gli inquinanti interni ed acquisire ossigeno per respirare. La strategia migliore è quella di installare un impianto ricambio aria con recupero di calore o di climatizzazione con presa aria esterna al fine di garantire al meglio la ventilazione di casa ma senza buttare via il calore invernale. Con questa strategia è possibile fare risparmio energetico e migliorare la qualità dell’aria in casa.