Da uno studio effettuato da Airparif (Association de surveillance de la qualité de l’air) all’interno dell’abitacolo della nostra auto non siamo al sicuro dall’inquinamento dell’aria. Nonostante i piccoli gesti quotidiani teoricamente validi, come chiudere i finestrini e attivare il “ricircolo” dell’aria, i nostri polmoni non sono immuni all’effetto negativo di sostanze e particelle nocive.
Nel caso del biossido di azoto (NO2), ad esempio, che è un inquinante che viene normalmente generato a seguito di processi di combustione, si è notato che la sua concentrazione non diminuisce attivando l’impianto di climatizzazione e chiudendo i finestrini, ma, anzi, aumenta fino a raggiungere livelli preoccupanti per la salute. Purtroppo le vetture moderne sono molto permeabili nei confronti di agenti inquinanti esterni: in un tragitto urbano di poco più di mezz’ora, gli occupanti della vettura potrebbero inalare un livello di biossido di azoto pari a 171 microgrammi per metro cubo. Considerando che il valore limite orario previsto dalla Legge Italiana è di 200 microgrammi per metro cubo, capiamo subito che la situazione è preoccupante.
Meglio riflettere anche su questo quando siamo in dubbio se prendere l’auto o meno..